22/09/2013

RASSEGNA "UOMINI E DONNE: ISTRUZIONI PER L'USO"


Mercoledì 25 settembre inizia con “Via Castellana Bandiera” – il film di Emma Dante presentato recentemente a Venezia – la decima edizione della rassegna cinematografica “Uomini e donne: istruzioni per l’uso”. La rassegna, annualmente organizzata dall’Assessorato provinciale alla solidarietà internazionale e alla convivenza, prevede la proiezione di cinque film per cinque settimane nel consueto giorno di mercoledì al Cinema Astra, in Corso Buonarroti a Trento, con due proiezioni alle 18 e alle 21; il costo della singola proiezione è di 5 euro. L’attenzione quest’anno si concentra sul genere del mestiere di regista: sono stati scelti alcuni tra i film premiati realizzati da una regista donna, per cercare di capire se donne e uomini si esprimono in modo diverso dietro la macchina da presa.

PROGRAMMA COMPLETO

Mercoledì 25 settembre
VIA CASTELLANA BANDIERA
(Emma Dante, Italia, Svizzera, 2013, 94 minuti)
Premio Coppa Volti alla Mostra del Cinema di Venezia 2013 ad Elena Cotta, una delle interpreti del film.
Regista teatrale di talento, Emma Dante esordisce alla regia cinematografica con un film non solo classico (nel senso italiano) ma anche molto rigoroso, complesso e tecnicamente ineccepibile, che ha al centro della storia uno scontro tra due donne completamente diverse che non è mai intellettuale o dialettico, ma anzi ripiegato su quella dimensione fisica solitamente riservata agli uomini. Nelle due protagoniste c’è una forza sia silenziosa sia rumorosa, non comune e non usuale nemmeno al cinema, una determinazione impressionante, che ribalta i ruoli facendo passare in secondo piano i maschi, che inizialmente sembrano dettare legge, senza necessariamente fare un discorso di battaglia dei sessi.

Mercoledì 9 ottobre
IL SEGRETO DI ESMA
(Jasmila Zbanic, Bosnia-Erzegovina, 2006, 90 minuti)
Orso d’Oro al Festival del Cinema di Berlino, 2006
Sarajevo, anno 2006. Le dolorose ferite della lunga guerra jugoslava, degli assedi serbo-bosniaci sono ancora tangibili e visibili, nel tessuto urbano e nell’animo delle persone. Nel lungometraggio d’esordio della documentarista bosniaca Jasmila Zbanic la macchina da presa della regista riesce bene a disegnare una situazione interiore drammatica, un grigio squallore architettonico, un dolore e una povertà diffusi in un’intera città.
Un piccolo grande film, che inizia a raccontare un pezzo di Storia che ancora la cinematografia non osa molto toccare.

Mercoledì 2 ottobre
IN UN MONDO MIGLIORE
(Susan Bier, Danimarca, Svezia, 2011, 113 minuti)
Oscar per il miglior film straniero, 2011
Allieva di Lars Von Trier, la regista porta in dote quel contenuto raggelante e intenso che rappresenta il bollino di qualità dei film danesi. Con una regia di minimalismo deciso l’autrice danese evita i sociologismi e suggerisce, con tensione costante e perfetta, che la violenza nasce in qualsiasi luogo e condizione sociale, non c’è contesto o spiegazione socioculturale che tenga. La civiltà e il progresso sociale sono bei vestiti da indossare ma si rovinano quando c’è lutto, morte, sofferenza: tre bestie divoratrici dell’evoluzione simbolo del Nord Europa.

Mercoledì 16 ottobre
LEZIONI DI PIANO
(Jane Campion, Australia, Francia, Nuova Zelanda, 1993, 121 minuti)
Palma d’Oro a Cannes, 1993
Con questo suo terzo film la regista neozelandese conquista, nel 1993, la prima e unica Palma d’Oro a Cannes assegnata a una donna.
È un dramma che coniuga il romanticismo gotico di Emily Brontë con l’acceso erotismo di D.H. Lawrence, filtrandoli con la sensibilità e la lucidità di una donna di oggi che rifiuta l’ipoteca del pessimismo tragico. Al risultato complessivo di alta maestria stilistica contribuiscono attori eccellenti, i sontuosi paesaggi semitropicali percossi dalla pioggia e immersi nel fango, le musiche memorabili di Michael Nyman.

Mercoledì 23 ottobre
PASQUALINO SETTEBELLEZZE
(Lina Wertmuller, Italia, 1975, 115 minuti)
4 Nomination all’Oscar, 1977
È il primo film candidato all’Oscar diretto da una donna.
È interessante notare come lo stile della Wertmuller sia singolare e personale, difficilmente catalogabile, men che meno come “femminile”.
Il film è la storia di Pasqualino Settebellezze (interpretato magistralmente da Giancarlo Giannini) giovane malavitoso napoletano che decide di commettere un crimine per farsi un nome in quel mondo. Tra le diverse traversie successive conosce le peggiori nefandezze della guerra e, per sopravvivere, deve perfino fingere di innamorarsi della perfida, grassa ed orrenda comandante di un lager. Musiche di Enzo Jannacci.