Un imprevisto ha impedito all’ultimo momento a Pupi Avati di essere presente all’incontro che sabato 28 settembre avrebbe dovuto costituire l’appuntamento clou dell’edizione 2013 di Old Cinema, piattaforma nazionale di documentazione e recupero dei cinema «dimenticati» e delle «sale perdute», presentata alla 70ª Mostra del Cinema di Venezia. Il regista sarà ad Arco a recuperare la serata sabato 26 ottobre a partire dalle ore 21, nel salone delle feste del Casinò municipale di Arco (un tempo cinema Iris) in compagnia del fratello Antonio, noto sceneggiatore e produttore, per un confronto da più punti di vista sul futuro delle sale da cinema e della settima arte.
Davvero tutti cinema chiuderanno nel nostro secolo? Domanda non scontata, nel buio che ogni anno inesorabilmente avvolge decine di sale italiane. Anche in Trentino, dove le sale attive risultavano 48 alla fine del 2011 (fonte: Anec), i numeri del cinema reclamano attenzione: un’elaborazione dell’Osservatorio dello Spettacolo del MiBAC su dati Siae rivela che in un solo anno, dal 2011 al 2012, il numero degli spettacoli programmati nei cinema trentini e altoatesini è calato del 7 per cento, e il pubblico del 9 per cento. É pensabile di invertire il trend? Quali le idee e i progetti per il cinema dei prossimi decenni? A parlarne saranno due protagonisti quali Giuseppe «Pupi» Avati, il regista italiano delle «piccole cose», e il fratello Antonio, anch’egli figura di spicco del cinema italiano nella sua veste di sceneggiatore e produttore.
La serata, dal titolo «La fabbrica dei sogni. Quarant’anni di cinema secondo Pupi Avati», è condotta da Paolo Ghezzi, giornalista e curatore dell’autobiografia di Pupi Avati «Sotto le stelle di un film», che con i fratelli Avati conversa sulla trasformazione del cinema, del pubblico e della sala attraverso quattro decenni di film. Dagli insoliti horror movie ai delicati capolavori sull’intimo umano, dalle produzioni familiari a quelle internazionali, lo sguardo ironico e politically uncorrect di Avati indaga lucidamente meccanismi e riti collettivi del cinema, tra provincia e dimensione globale. La presenza di entrambi i fratelli Avati, protagonisti nei rispettivi ruoli di quasi mezzo secolo di cinema italiano, promette un approfondimento particolarmente completo sul tema. Introduce l’incontro Laura Zumiani di Trentino Film Commission, la struttura che assiste le produzioni cinematografiche sul territorio.
Seguirà nel vicino «old cinema» Impero (oggi sala consiliare) la proiezione del film-documentario di Claudio Costa «Pupi Avati, ieri oggi domani» (durata 68 minuti, produzione Ronin Film, 2010), con Christian De Sica, Carlo delle Piane, Diego Abatantuono, Lino Capolicchio. Ispirato all’autobiografia «Sotto le stelle di un film», il documentario ripercorre la carriera dell’autore bolognese, soffermandosi sui suoi inizi come clarinettista jazz e le difficoltà incontrate dopo gli insuccessi dei primi due lungometraggi. Il film si snoda attraverso una lunga intervista al regista, alternata a brevi animazioni e interventi di amici, colleghi… e dei tre figli.
Old Cinema
Nato ad Arco e a Riva del Garda nel 2011 con l’adesione intellettuale di Giuseppe Tornatore, ospite l’anno scorso di una memorabile serata al Casinò municipale di Arco, Old Cinema ha il sostegno della Provincia autonoma di Trento, dei Comuni di Arco e di Riva del Garda, di Trentino Film Commission, di AMSA (Azienda municipale Sviluppo Arco), di Altogarda Cultura (il Servizio di attività culturali intercomunale di Arco e Riva del Garda) e del MAG (Museo Alto Garda).