I Giganti
Prodotta da Pepito Produzioni e Rai Cinema, e ideata da Mirco Da Lio e Ugo Barbara, la serie “I Giganti” racconta il Paese in 21 episodi (uno per regione con Trentino e Alto Adige a sé), tra eccellenze e aspetti meno noti, a partire da un testimonial d’eccezione: il suo più grande albero secolare. Un vero ”gigante verde”, scelto tra gli Alberi monumentali d’Italia, che sono tanta parte del patrimonio paesaggistico e ambientale del paese, ma anche testimoni di secoli di storia, genti e tradizioni. Sotto le sue fronde, un narratore d’eccezione, scelto tra artisti e campioni della regione, alla scoperta del territorio attraverso i cinque sensi.
La puntata dedicata al Trentino della collana di documentari “I Giganti” è andato in onda su Rai 1 sabato 22 agosto alle 9.55. Nell’episodio scritto da Tommaso Di Giulio per la regia di Giuseppe Schettino e realizzato con il supporto logistico di Trentino Film Commission, il viaggio della campionessa di tuffi Francesca Dallapè comincia accanto a un maestoso abete bianco del Trentino, che in Europa è il più alto del suo genere. Si chiama Avez del Principe, vive in Malga Laghetto, sulla strada per passo Vezzena.
Il viaggio attraverso i cinque sensi vede l’Arte Sella come protagonista dell’olfatto. Per l’udito protagoniste sono le Dolomiti e la fortunata rassegna “I suoni delle Dolomiti”. Quindi a Fondo dove il tempo è scandito da un suono ancestrale: quello dell’acqua; qui si scopre il primo idrocronometro del paese, un capolavoro d’ingegneria e artigianato. Dopo l’udito, in questo nuovo viaggio nel Trentino, il tatto perché anche la musica ha bisogno di tatto. Lo dimostrano due artisti: i fratelli Carrara, di professione organari che lavorano a Rumo dove fabbricano strumenti di primissima qualità. I due fratelli toccano davvero ogni fase del loro lavoro tanto che ci tengono a sottolineare che fanno tutto alla vecchia maniera, come nel 17esimo secolo. Il gusto fa scoprire la varietà gastronomica della ragione, esplorando le prime ore di una malga ma anche le strade della mela: gli oltre 180 Associati della “Strada della Mela e dei Sapori delle Valli di Non e di Sole”, si sono impegnati a seguire un rigido e dettagliato disciplinare che garantisce all’ospite l’offerta di un’ampia gamma di prodotti gustosi e genuini. Infine il capitolo dedicato al senso della vista svela una realtà teatrale straordinaria, dove l’arte è sicuramente di “larghe vedute”. Nato nel 1976, Pergine Spettacolo Aperto è il più longevo dei festival trentini. Inizialmente unico palcoscenico estivo della regione, dal 1999 si specializza nella formazione di giovani artisti, negli ultimi anni questa vocazione si rinnova con un lavoro ancora più preciso sul territorio, prendendo le mosse dal luogo più doloroso e significativo per la storia di Pergine: l’ex Ospedale Psichiatrico. Una vera e propria fucina creativa che trova nell’accoglienza del diverso la sua linfa vitale.