“Il colore dell’erba” di Juliane Biasi Hendel (Italia, 59’) è un film da guardare a “occhi chiusi”: frutto di un lavoro di oltre quattro anni, racconta la storia vera di Giorgia e Giona, due giovanissime amiche non vedenti in cammino verso l’indipendenza. Non possono vedere ciò che le circonda, ma le paure, le emozioni, gli impegni che la vita impone sono eguali a quelle di tutti i loro coetanei. Una passeggiata da sole fino a un lago diventa una sfida appassionata che le porta a misurarsi con se stesse. Un’impresa che è metafora dell’adolescenza, età rivoluzionaria in cui si lascia per la prima volta l’uscio di casa per affrontare il mondo in modo indipendente. “Giorgia e Giona mostrano come la ‘paura del buio’ riguarda tutti e diventano un esempio di come questa paura possa essere affrontata, qualunque sia la sfida, per riscoprirsi ancora più forti – spiega la regista Juliane Biasi Hendel -. Mi piace scoprire nuovi mondi e anche l’adolescenza lo è: è un’età in cui la paura dell’ignoto invade e al tempo stesso spinge a conoscere il mondo. E Giorgia e Giona hanno un valore aggiunto per farci scoprire ancora di più queste emozioni”.
Ideato per essere percepito anche da un pubblico di non vedenti, il film si avvale del contributo del sound designer Mirco Mencacci, istituzione nel mondo del sonoro e anch’egli non vedente, già collaboratore di Marco Tullio Giordana, Ferzan Ozpetek e Michelangelo Antonioni. Mencacci ha creato assieme alla regista e il team Indyca un universo sonoro che restituisse il mondo non solo fisico ma anche emotivo delle sue giovani protagoniste nel quale immergere gli spettatori e che, per la prima volta al cinema, permette di unire nella visione persone vedenti e non vedenti.
L’immagine della locandina creata dal grafico Daniele Catalli, è un’altra particolarità di questo progetto sperimentale: vera e propria opera artistica realizzata in edizione limitata, anche la locandina è stata pensata per rivoluzionare il concetto di immagine permettendo al pubblico di interagirvi.
Juliane Biasi Hendel ha da sempre incentrato il suo lavoro di artista e regista su temi sociali che riguardano soprattutto la devianza e le discriminazioni delle differenze. Nel 2005 fonda la casa di produzione Kuraj ed esordisce nel 2007 con Lezione di fine anno realizzato insieme a Alessio Osele. Storia di un professore disabile che realizza il sogno di raggiungere la cima di una montagna grazie agli alunni, la regista focalizza fin da subito l’attenzione sul mondo della disabilità e sulla potenzialità e ricchezza che spesso vi si nasconde. Successivamente inizia a collaborare con il giornalista Sergio Damiani con cui realizza i suoi futuri lavori. Nel 2009 con il suo secondo documentario Oceano Dentro, su una barca di “folli” che attraversa l’oceano, vince il premio come miglior documentario al Epizephiry International Filmfestival e il “Best Adventure Award” al 19°International Adventure Film Festival Kolkata (India). Da una sua permanenza in Kenia nasce il suo terzo progetto Muyeye, realizzato nel 2012 e trasmesso da Rai3 mentre nel 2014 realizza Voci e Silenzio, nel vecchio carcere di Trento. Il colore dell’erba è il suo quinto lungometraggio.
Indyca è una società di produzione specializzata in film d’autore e documentari creativi dal respiro internazionale. Sin dalla fondazione nel 2007 Indyca ha sviluppato progetti con un approccio sperimentale e i suoi film hanno vinto premi nei principali festival internazionali. Per ll colore dell’erba il team di Indyca ha collaborato attivamente con il sound designer Mencacci per realizzare la sonorità unica e le “soggettive sonore” che caratterizzano il tessuto narrativo dell’opera.