Dopo la première al TrentoFilmFestival della Montagna a inizio maggio, il documentario sulle centrali idroelettriche del Trentino prodotto dallo Spazio Off di Trento, in coproduzione con Kr Movie e Provincia Autonoma di Trento, continua a essere presentato sul territorio della provincia di Trento, in una sorta di tournée che torna in quei stessi luoghi raccontati dalle immagini del documentario di Katia Bernardi. Sabato 6 agosto alle ore 18 e alle ore 21 ‘Gli Uomini della Luce’ è in programma proprio alla diga di Malga Bissina, in valle di Daone, in concomitanza con Speed Rock, la tradizionale gara di arrampicata sportiva in velocità che si svolge proprio sul bastione della grande diga a 1800 metri.
Una proiezione speciale, perché una buona parte del documentario si svolge ed è ambientato proprio nei dintorni della diga, il primo dei grandi impianti che costituiscono il sistema di sfruttamento delle acque del fiume Chiese, assieme alle centrali di Boazzo, Ponte Murandin, Cimego e Storo.
Nel frattempo, ‘Gli uomini della luce’ è stato selezionato anche al Film Festival della Lessinia, e sarà in programma a Bosco Chiesanuova (Vr) domenica 21 agosto.
Sinossi
Negli anni ’50 le più grandi opere di ingegneria industriale e alcuni dei più famosi registi italiani si incontrano per un appuntamento con la storia in cima alle montagne e lungo i fiumi del Trentino. Sullo sfondo della costruzione dei grandi impianti idroelettrici, gli ‘uomini della luce’, ovvero chi stava creando la monumentale impresa di quelle centrali, diventano protagonisti del lavoro di altri ‘uomini della luce’, i registi e i cineoperatori pronti a immortalare quel momento storico in quei luoghi.
Il film documentario ‘Gli uomini della luce. Storie di centrali idroelettriche in Trentino’ attraversa oltre mezzo secolo di storia insieme ai testimoni che hanno vissuto in prima persona l’impresa umana e ingegneristica della costruzione delle centrali idroelettriche, protagonisti al tempo stesso dei documentari girati all’epoca da registi come Ermanno Olmi, Dino Risi e Angio Zane. Dopo più di cinquant’anni, quei protagonisti tornano oggi tra le dighe e le centrali che hanno contribuito a costruire e sui luoghi stessi delle produzioni cinematografiche lì ambientate e di cui divennero accidentali attori. Le voci di Pierino Mantovani, Franco Giovannini, Catullo Buratti, Antonio Bugna e Giuseppe Buratti si incontrano con il racconto per immagini fatto dai film d’epoca e d’archivio, in un viaggio nella memoria tra energia, lavoro, ambiente e cinema.