L’IMMAGINE DELLA PAROLA
Scrivere per il cinema
promosso da Trentino Film Commission, a cura di Massimo D’orzi
Un laboratorio di scrittura per il cinema, per giovani tra i 18 e i 24 anni, ispirato a Italo Calvino e ai versi di Peter White.
“L’Immagine della Parola” è un laboratorio di scrittura intensivo per il cinema (4 giorni, dal 23 al 26 ottobre ottobre 2025 a Rovereto) rivolto a giovani creativi e ispirato all’inventiva di Italo Calvino e alla suggestione poetica di Peter White. Attraverso la raccolta di stimoli quotidiani – una fotografia, una frase su un muro, un dialogo rubato – impareremo a trasformare parole in immagini e immagini in narrazioni, alternando esercizi “al buio” (per liberare immaginazione e sensi) a scritture collettive in cui ciascun frammento personale si fonde in un racconto corale. Alla fine, ciascuno porterà a casa un racconto personale, parte di una storia condivisa, e la consapevolezza che dietro ogni parola si nasconde un intero mondo. Per partecipare, basta un quaderno, una penna e uno smartphone.
A CHI SI RIVOLGE?
Laboratorio rivolto a giovani tra i 18 e i 24 anni
COSA FAREMO?
Partiremo da frammenti di vita: una foto casuale, una frase trovata su un muro, un dialogo rubato in autobus.
Esploreremo due strade: trasformare parole in immagini (Calvino) e immagini in parole (Calvino), creando storie che nascono dall’osservazione del mondo.
Ci perderemo tra le ombre: come nella poesia di Peter White, scambieremo impressioni, ricordi e sguardi per dar vita a narrazioni collettive.
COME?
Raccoglieremo stimoli: passeggiando lungo il fiume Leno, in biblioteca, tra i banchi di scuola, catturando oggetti, suoni e dettagli invisibili.
Scriveremo al buio: per rompere la “dittatura degli occhi” e affidarci all’ascolto, al tatto, all’immaginazione pura.
Fonderemo le storie: i vostri frammenti si intrecceranno con quelli degli altri, creando racconti corali dove ogni voce diventa parte di un mondo condiviso.
PERCHÉ PARTECIPARE?
Per scoprire che una scritta sul muro di un bagno (“La mia famiglia è magnifica e immensa”) può nascondere un dramma o una rivoluzione.
Per imparare a trasformare un’immagine fugace (due ragazzi visti di spalle, un’anziana signora al mercato) in un personaggio, una scena, una storia.
Per condividere le vostre ombre e farle diventare luce per qualcun altro.
QUANDO E DOVE?
Portate quaderno, penna e uno smartphone per catturare il mondo.
IL RISULTATO?
Un racconto personale, una storia collettiva, e la consapevolezza che ogni parola nasconde un mondo. “Ci scambiamo le ombre” – e da quelle ombre nascono storie.
Info e iscrizioni:
Partecipazione gratuita su iscrizione, fino ad esaurimento posti, inviando una e-mail a: filmcommission@trentinosviluppo.it
indicando nome, cognome, età, legame con Rovereto (se l’interessato vive e/o studia in città);
BIO DEL FORMATORE:
Massimo D’orzi – Regista, sceneggiatore e scrittore italiano, noto per uno stile visionario e intimista che indaga temi universali come identità, ribellione e memoria collettiva. Opere emblematiche: Adisa o la storia dei mille anni (2004), documentario poetico sulle comunità Rom; Bosnia Express (2021, su donne vittime di guerra nei Balcani, distribuito da Netflix in oltre 20 paesi); Sàmara (2009, acclamato per purezza visiva distribuito internazionalmente da Whiterose Pictures). Con Ombre di luce (2011) ha esplorato creatività e ribellione giovanile, coinvolgendo studenti in percorsi artistici. Autore del romanzo Tempo imperfetto in cui fonde noir e non-fiction (2016, Premio Cinema&Libri, in trasposizione cinematografica) e contributor in saggi e libri sul cinema (Nuova Storia del Cinema, Hoepli 2023). Docente per giovani autori (Fonderia delle Arti, Zelig Bolzano) e co-ideatore del workshop internazionale Word-Frame. Attivo in progetti educativi (Erasmus con migranti) e collaborazioni culturali (rivista Left). ”Credo nel potere delle storie condivise”.